"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

venerdì 5 aprile 2019

Riletture. 81 «Dove “vero” diventa “reale”. Io lo chiamo “realismo demenziale”».


Tratto da “Il delirio di essere reali e il metodo del tenente Colombo” di Beppe Grillo (e il suo neurologo), pubblicato su “il Fatto Quotidiano” del 5 di aprile dell’anno 2016: (…). Sai forse qual è l'elemento distintivo di questo periodo storico e culturale? Il fatto che non è più possibile dare per scontato nulla. Ci sono molti pregiudizi sull'atteggiamento mentale che ha una persona quando dà qualcosa per scontato. Eppure si tratta di uno dei meccanismi mentali più intriganti, dal momento che poggia sia sull'interiorità sia sul senso sociale. Se io do qualcosa per scontato significa che immagino in modo automatico che l'esperienza sia condivisa in modo talmente “scontato” che non sia necessario dirlo. (…).
Quando sento ripetere che il Movimento ha rinunciato a 42 milioni di rimborsi elettorali e non vedo la televisione gonfiarsi e diventare rossa, resto sconvolto. Ma chi cazzo rinuncia a 42 milioni? Detto questo, pensavo (ahahahah): com'è possibile che qualcuno possa permettersi di dire che il Movimento rappresenta la lobby di Casaleggio e Grillo, se 'sti due pazzi sono partiti rinunciando all'equivalente di svariati miliardi di lire? Sai quel tipo, quella specie di Sgarbi dell’economia alla Gabbia? Ha detto così…non si ricorda che rinunciate ai soldi, ma dice che lo fate per i soldi: sei tu che dovresti denunciare lui per calunnia, non è il Pd che dovrebbe denunciare te! Prova a rifletterci: perché la gente sembra sorda a quei 42 milioni lasciati allo Stato? Pochissime persone fanno caso a quella realtà, che sarebbe sufficiente (con poche altre considerazioni) a vedere nel Movimento l'unica alternativa sensata allo sfacelo in corso. Te lo spiego io il perché: la gente dà per scontato che non è vero, nessuno rinuncia a 42 milioni di euro: pertanto, anche senza dirlo, il cervello delle persone non lo rappresenta come reale. Il fatto che Di Maio, Di Battista e gli altri continuino a ripeterlo non fa che rinforzare il rifiuto mentale dei telespettatori, utenti, carne da macello che un tempo si chiamavano cittadini. “Se continuano a ripeterlo significa che non è vero”. Ricordati, Beppe, che per il cervello “vero” e “falso” non hanno nulla a che fare con quello che pensiamo: sono gestiti dalle strutture più arcaiche del cervello, che soltanto in rarissimi casi la volontà riesce a influenzare, figurati tu. Il cervello pensa a “reale” o “non reale”. (…). Io sto facendo degli esperimenti. Chiedo alle persone: “Cosa ne pensi del fatto che il M5S ha rinunciato a 42 milioni di rimborsi elettorali?”. Le risposte mi confermano la necessità di saltare l'ostacolo che nasce dal meccanismo di dare per scontato che non è vero. La più carina è stata: “E grazie... Grillo è un miliardario!!!”. Come se una persona molto benestante potesse avere tutti i soldi del mondo semplicemente volendolo. Credimi: il cervello umano ha molta più facilità a credere questo, piuttosto che riflettere sulla dimensione morale del Movimento. Non è possibile sottoporre il pubblico a un simile stravolgimento delle cose senza spiegarglielo! Le alternative sono due: a) diventare gradualmente come gli altri; b) cominciare a darsi fuoco in piazza. Tu hai l'ironia necessaria per capire che la seconda è la migliore rappresentazione mentale possibile di ciò che state davvero facendo. Non voglio vederti un giorno davanti al Grande Orologiaio che ti dice: “Signor Grillo, lei ha voluto ostacolare le leggi fondamentali della natura! Ha voluto essere sincero con il popolo!”. La logica di un comico consiste nel raggiungere quella parte di noi che apprezza la verità, la percepisce come un fatto artistico. E, grazie al comico, finalmente vede qualcosa che prima non vedeva. Ma il comico soffre tutta la vita perché non si capacita del fatto che questa operazione di smascheramento della vera verità non abbia effetti pratici nel mondo. Non credo che molta gente viva meglio il proprio sconcerto perché il comico le ha spiegato la realtà sotto un’altra prospettiva. Il paradosso della comicità sta in una piccola palude mentale che abbiamo tutti nella scatola cranica: la verità per noi non è una guida, la guida la teniamo in considerazione quando è reale e non quando è vera. Perché siamo dei coglioni, perché la mente ancora non comanda nulla ed è ospitata da un cervello piuttosto infastidito. Questo è triste quanto il fatto che esiste una persona bella su mille e solo una su un milione ragiona in modo creativo! Marcellus Wallace direbbe: “Questa è una merdosissima realtà della vita di fronte alla quale il tuo culo deve essere preparato”. (…). Ecco dove “vero” diventa “reale”. Io lo chiamo “realismo demenziale”. Non so se lo sai, il termine medico “pensiero concreto” indica una delle forme più estreme di imbecillità. Ma siamo tutti un po’ imbecilli: sul 90% del mondo conosciuto non capiamo nulla. (…). Di fronte a certe problematiche anche Einstein può passare per imbecille. È accaduto davvero: la gente non ama ricordare che Einstein scrisse ai capi di Stato maggiore e al presidente degli Stati Uniti tentando di dissuaderli dall'usare la bomba atomica! Tornando a bomba: se non facciamo qualcosa subito, quello che continuate a ripetere come verità non verrà mai letto come realtà. La scarpa sinistra prima di votare e la destra dopo: quella rischia di restare l’unica realtà. L’unica cosa da fare per essere certi di vincere è semplicemente ammetterlo pubblicamente: capisco che sembrerete incredibili, anche perché non siete neppure re magi che portano doni. Ma semplicemente avete il delirio di portare un minimo di correttezza fra chi deve amministrare la cosa pubblica. Quel minimo di correttezza che una persona pretende dal suo televisore, dal suo forno a microonde. Correttezza intesa almeno come funzionamento appropriato. Non come corsa alla verità assoluta. Italiani! Nessuno pretende i vostri voti. Però, prima delle elezioni, pretendiamo che, se poi andate a votare, ci pensiate almeno per un istante.

Nessun commento:

Posta un commento