"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

lunedì 29 ottobre 2018

Riletture. 33 L´immagine dell´Italia nella tempesta dello spread.


I tratti storico-antropologici di un popolo e delle classi dirigenti che esso esprime hanno da sempre condizionato – non sempre al meglio - il divenire di quegli accadimenti e di quei fatti che si suole dire definiscano la “Storia”. Considerazioni del 29 di ottobre dell’anno 2011 contenute ed espresse in “L´immagine dell´Italia nella tempesta della crisi” di Alain Touraine, pubblicato sul quotidiano la Repubblica: (…). Conosciamo, grazie allo scozzese Adam Smith, fondatore della scienza economica nel XVIII secolo, l´importanza decisiva della fiducia nell´economia di mercato. Se oggi l´Italia è costretta a pagare per il suo debito un tasso d´interesse molto più elevato della Germania (spread), è soprattutto perché sia i mercati, sia le istituzioni finanziarie non hanno fiducia in Silvio Berlusconi (al tempo liquidato dai cosiddetti “poteri forti” dell’Europa e non già dalle schede nelle urne. Ed oggi in chi hanno fiducia quelle organizzazioni? N.d.r.): sanno che si mantiene al potere ricorrendo a mezzi anomali per ottenere i voti che gli mancano nelle consultazioni importanti; che è in aperto conflitto con la magistratura, la quale dispone di un´indipendenza maggiore di quella dei Paesi vicini, e in particolare della Francia; e che impedisce al presidente Napolitano di prendere decisioni da lui giustamente ritenute necessarie per l´Italia. Lungi da me l´idea di attribuire a un uomo, per quanto altolocato, le disgrazie di un Paese. Ma il ruolo di Silvio Berlusconi è tanto importante e spettacolare che si è costretti a vedere la sua presenza alla testa dell´Italia come un ostacolo alla ripresa di un Paese la cui immagine è oggi peggiore della sua situazione obiettiva. (…). Gli europei devono avere coscienza dell´importanza economica e politica dell´Italia: e sono ben disposti a riconoscerla, ma alla principale condizione che la sua voce non sia più quella dell´attuale presidente del Consiglio dei ministri. L´Eurozona e tutta l´Unione europea stanno affrontando pericoli che potrebbero essere mortali. Ciascun Paese, ciascun dirigente o portavoce deve essere cosciente della loro gravità, e delle conseguenze catastrofiche che comporterebbe un tracollo dell´euro. Questa situazione conferisce una particolare responsabilità a chi parla e decide in nome del proprio Paese. (…). Se è vero che tutti i Paesi devono affrontare con coraggio le loro responsabilità, oggi è l´Italia – in quanto una delle economie più forti – a poter esercitare la maggiore influenza, positiva o negativa, per il semplice fatto del carattere eccezionale della personalità di Silvio Berlusconi. Tutti gli europei, ma soprattutto quelli che più amano e ammirano l´Italia e vogliono assolutamente darle fiducia, chiedono ai loro fratelli e sorelle italiani di migliorare l´immagine del loro Paese in Europa e nel mondo, ponendo in altre mani le decisioni più vitali, non solo per l´Italia ma per tutta l´Europa.

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