"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

lunedì 26 febbraio 2018

Sfogliature. 92 “C’è tanta m…, non fate l’onda!”.



Il sabato 6 di marzo dell’anno 2010 – sembra  un secolo addietro – postavo la “sfogliatura” di oggi. Mancano appena sei giorni al 4 di marzo p. v. ma è come se la “sfogliatura” di allora fosse la cartolina dell’esistente di oggi. Quella “sfogliatura” aveva per inizio “c’è tanta m...” in giro per il bel paese che oggigiorno, a ben otto anni quasi compiuti, quella  “tanta m…” di allora non fa più scandalo, anzi più se ne produce e se ne scopre più ci si sente come liberati da un incubo. Poiché la logica che corre e neanche tanto sottaciuta è che se quella “tanta m…” è ben distribuita tra tutti, ne consegue - o ne conseguirebbe - che l’impunità debba prevalere e valere per tutti e per sempre. E di questo passo non taciuto si fa forte una certa idea malsana della politica più becera. Piove a dirotto e si è in attesa del ciclone Burian. Incontro inaspettatamente G. – che non vedevo da mesi – e ripariamo in un bar per un caldo caffè. G. è un formidabile “affabulatore”, avvince ascoltarlo, ha una memoria di ferro per fatti, luoghi e nomi. Mi affascina ascoltarlo. Per il nostro passato politico condiviso mi spingo a chiedergli del 4 di marzo. Nessun tentennamento da parte sua: voterà come sempre, spinto in tal senso anche dall’ultimo invito pervenuto a “turarsi il naso”. La sua sicurezza mi confonde, ma non mi sorprende tanto. Gli chiedo il perché di quel voto. Mi risponde: per non dare il paese in mano alla destra. Lo incalzo e gli chiedo dove abbia ravvisato e/o ravvisasse tutt’ora la cesura tra il governo della destra e quello della sinistra sopravvenutole. Ne conviene che nessuna cesura sia sopravvenuta tra le due sponde destra/sinistra e che nel maramaldeggiare dell’una ha corrisposto il maramaldeggiare dell’altra. Ed allora? Gli rammento come la prima – la destra – sia stata poco rispettosa delle altre istituzioni del paese – per la giustizia innanzitutto -, così come poco rispettosa lo sia stata in seguito la sinistra soi-disant. Che né l’una né l’altra abbiano mai avuto a cuore il cosiddetto “bene comune” che, se ce ne fosse il bisogno, la tragicomica scelta della destra prima – con il suo “porcellum” – e della sedicente sinistra poi – con il suo “rosatellum”, che è il colore proprio del porcello –  stanno lì a confermarlo, procedendo al cambio delle leggi elettorali vigenti in un paese della comunità europea in prossimità delle scadenze di voto, in barba proprio a quelle direttive dell’unione europea stessa che in concomitanza di tali evenienze prevedono il non luogo a procedersi per il varo di nuove leggi elettorali. Non volevo convincere G. nella sua determinazione di voto e ci siamo lasciati sotto una pioggia torrenziale con l’affetto e la simpatia di sempre. Per chi voterò il 4 di marzo? Boh! Che fare? Scrivevo: “C’è tanta m…” e lo scrivevo non senza un certo imbarazzo, allora. Oggigiorno, questa condizione è salutata a destra, come nella sedicente sinistra, come la benvenuta, una manna, poiché in essa si affoga in buona compagnia. Bene, leggiamo quel di allora: “C’è tanta m…, non fate l’onda per favore. L’onda ci sommergerà”. Dice la figuretta posta a sinistra nell’ultima vignetta di Altan pubblicata sul quotidiano “la Repubblica”: - Ammetta almeno che l’avete fatta fuori dal vaso! – Risponde la figuretta posta a destra della vignetta: - Fuori o dentro è questione di forma: quel che conta è la sostanza -. Domanda: il pitale è colmo? Non sembra ancora. Resta vuoto. Eppure tutta la m… è visibile, sotto gli occhi di tutti, viene a galla prepotentemente. Anzi con la prepotenza di sempre dei vincitori incontrastati. Puzza. È maleodorante. Di m… naturalmente; sostanza grezza e nobile al contempo. Frutto delle intestine trasformazioni organiche. Perfetta alchimia dell’organico! Trascrivo di seguito, in parte, l’editoriale di Marco Travaglio “Forza Mussolini” pubblicato su “il Fatto Quotidiano” del 5 di marzo 2010. Scrittura esilarante, come sempre. Forse i tempi non combaciano. La macchina del tempo sarà andata in tilt. Gli strenui difensori della rappresentatività elettorale del popolo bue di oggi si esprimevano nei termini di seguito specificati nel marzo dell’anno del signore 2005 in occasione delle elezioni regionali del Lazio. Da “trombare”, allora, Alessandra Mussolini, transfuga infedele dalle schiere ordinate e compatte del cavaliere di Arcore. Siamo al marzo dell’anno del signore 2010: svaniti gli impeti legalitari dei sicofanti di turno di allora, riaffiorano pericolosamente, per il bel paese, i peggiori istinti populistici nelle schiere dell’egoarca di Arcore. In un contesto nauseabondo. La m… ci sommergerà: è oramai certo: (…). - Le firme sono macroscopicamente false! -, tuonava il Giovanardi, - procure e uffici preposti escludano le liste presentate in modo irregolare! -. - Le autorità competenti facciano controlli a campione sull’autenticità delle firme! -, strillava il Tajani. – È una truffa agli elettori! -, fremeva il Landolfi. (…) – È  una partita a carte truccate -, si stracciava le vesti Storace, - qui si gioca sporco, la campagna elettorale va combattuta ad armi pari -. (…). Storace: - Ha raccolto firme false, è finita -. Martusciello: - Quando ci sono le elezioni bisogna rispettare le regole -. Gasparri: - Diamo un premio ai pochi che han messo la firma vera -. La Russa: - Possono capitare 2,3,10 firme contestabili, ma qui si parla di centinaia! Pecioni! Dicono di aver dietro falangi, poi non mettono insieme 4 firme regolari -. Gasparri nei panni di pm: - È un reato associativo, un attentato alla democrazia. Cosa c’è di più antidemocratico che falsare la competizione elettorale con firme false? Il capo dello Stato non ha nulla da dire ? -. Calderoli: - Predicano bene e razzolano male, parlano di moralità e poi ricorrono a mezzucci -. Formigoni (…): - Le regole vanno sempre rispettate. È giusto che ci sia un controllo rigoroso degli eventuali abusi e che siano puniti coloro che ne hanno commessi. Gli organi preposti verifichino se le firme sono corrette o false -. Ri-Gasparri: - Non è una vicenda politica, ma giudiziaria. La democrazia è in pericolo, ci sono profili penali. Vanno cancellate le liste con firme false e vanno perseguiti quelli che le han facilitate. (…). -. Maroni: - Voglio sanzioni ancor più gravi della semplice esclusione delle liste: chi raccoglie firme false fa una truffa elettorale -. Alemanno: - Decidano i giudici. Moltiplichiamo i controlli: sono regole fondamentali per la democrazia -. Capezzone (…) stava per chiamare i Caschi blu: - S’impongono controlli a tappeto anche con l’ausilio di osservatori internazionali (chiedendo un intervento immediato dell’Ocse), su tutte le liste presentate in tutt’Italia -. Matteoli: - Falsari -. Bondi: - Comportamento disgustoso e immorale della sinistra che non condanna chi viola le leggi -. (…) Castelli: - Le firme van raccolte onestamente secondo la legge -. (…) Landolfi: - Sconcertante -. Bartolini: - I giudici stabiliscono il principio di illegalità, gli elettori puniranno i truffatori- .
Cicchitto: - Forzatura gravissima -. La Russa: - Abnorme -. Gasparri: - Pagare gli stipendi ai consiglieri di Stato solo il 31 febbraio -. Giovanardi: - Pagina vergognosa della storia italiana -. Berlusconi: - Sentenza paradossale: riammette una lista con firme false. Per salvaguardare la correttezza democratica del voto, il Consiglio di Stato avrebbe dovuto occuparsi del fatto principale, cioè delle firme false, e non di un cavillo -. (…).

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