"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

lunedì 2 gennaio 2017

Paginatre 61 “Reliquie per l'anno nuovo”.




“A torto si lamentan li omini della fuga del tempo incolpando quello di troppa velocità, non s’accorgendo quello esser di bastevole transito; ma buona memoria, di che la natura ci ha dotati, ci fa che ogni cosa lungamente passata ci pare esser presente”. (Leonardo da Vinci ). Buon anno.

Da “Reliquie per l'anno nuovo” (2009) di Umberto Eco, riportato in “Pape Satàn Aleppe” – alle pagg. 284/286, “La nave di Teseo” editrice (2016), pagg. 469, € 20 -: Armando Torno, sul 'Corriere della sera' del 3 gennaio scorso, si intratteneva non solo sulle reliquie sacre ma anche su quelle laiche, dalla testa di Cartesio al cervello di Gorkij. Quello di conservar reliquie non è, come si crede comunemente, un vezzo cristiano, ma è stato tipico di ogni religione e cultura. Gioca nel culto delle reliquie una sorta di pulsione che definirei mito-materialistica, per cui si può ritrovare qualcosa del potere di un grande o di un santo toccando pezzi del suo corpo, dall'altro un normale gusto antiquario (per cui il collezionista è disposto a spendere capitali non solo per avere la prima copia edita di un libro famoso, ma anche quella appartenuta a una persona importante) e infine (come accade sempre più spesso nelle aste americane) i 'memorabilia' che possono essere sia i guanti (veri) di Jacqueline Kennedy sia quelli (falsi) indossati da Rita Hayworth in 'Gilda'. Infine c'è il fattore economico: il possesso di una reliquia famosa era nel Medioevo una preziosa risorsa turistica perché attraeva flussi di pellegrini, così come oggi una discoteca nell'entroterra riminese attrae turiste tedesche e russe. D'altra parte ho visto molti turisti a Nashville, Tennessee, venuti per ammirare la Cadillac di Elvis Presley. E dire che non era l'unica, perche ne cambiava una ogni sei mesi. Forse preso da quello spirito natalizio di cui dicevo nella scorsa Bustina, all'Epifania, invece di andare (come tutti) su Internet per intercettare filmini porno, essendo di spirito umorale e bizzarro ho deciso di navigarvi alla ricerca di reliquie famose. Per esempio, ora sappiamo che il capo di San Giovanni Battista è conservato nella Chiesa di San Silvestro in Capite a Roma, ma una tradizione precedente lo voleva nella cattedrale d'Amiens. Comunque il capo custodito a Roma sarebbe senza la mandibola, conservata nella cattedrale di San Lorenzo a Viterbo.
Il piatto che ha accolto la testa del Battista è a Genova, nel tesoro della cattedrale di San Lorenzo, assieme alle ceneri del Santo, ma parte di queste ceneri sono anche conservate nella antica Chiesa del Monastero delle Benedettine di Loano, mentre un dito si troverebbe nel Museo dell'Opera del Duomo di Firenze, un braccio nella cattedrale di Siena, la mandibola a San Lorenzo in Viterbo. Dei denti uno sta nella cattedrale di Ragusa e un altro, insieme ad una ciocca di capelli, a Monza. Nessuna notizia degli altri trenta. Un'antica leggenda voleva che in qualche cattedrale fosse conservata la testa del Battista all'età di dodici anni, ma non mi risulta esista alcun documento ufficiale che confermi la diceria. La Vera Croce è stata trovata a Gerusalemme da Sant'Elena, madre di Costantino. Sottratta dai Persiani nel VII secolo, recuperata dall'imperatore bizantino Eraclio, è stata poi portata dai Crociati sul campo di battaglia contro il Saladino. Malauguratamente ha vinto il Saladino, e della croce si sono perse le tracce per sempre. Tuttavia ne erano già stati prelevati vari frammenti. Dei chiodi, uno sarebbe conservato nella chiesa di Santa Croce in Gerusalemme a Roma. La corona di spine, a lungo conservata a Costantinopoli, è stata suddivisa nell'intento di donare almeno una spina a chiese e santuari diversi. La Sacra Lancia, già appartenuta a Carlo Magno e ai suoi successori, oggi si trova a Vienna. Il Prepuzio di Gesù era esposto a Calcata (Viterbo) fino a che nel 1970 il parroco ne ha comunicato il furto. Ma hanno rivendicato il possesso della stessa reliquia Roma, Santiago di Compostela, Chartres, Besançon, Metz, Hildesheim, Charroux, Conques, Langres, Anversa, Fécamp, Puy-en-Velay, Auvergne. Il sangue scaturito dalla ferita al costato, raccolto da Longino, sarebbe stato portato a Mantova, ma altro sangue è conservato nella Basilica del Sacro Sangue a Bruges. La Sacra Culla è a Santa Maria Maggiore (Roma), mentre come è noto la Sacra Sindone è a Torino. Le fasce del bambino Gesù sono ad Aquisgrana. La tovaglia usata da Cristo per la lavanda dei piedi degli Apostoli è sia nella chiesa romana di San Giovanni in Laterano sia in Germania, ad Acqs, ma non è escluso che Gesù abbia usato due tovaglie o abbia lavato i piedi due volte. In molte chiese sono conservati i capelli o il latte di Maria, l'anello delle nozze con Giuseppe sarebbe a Perugia, ma quello di fidanzamento è a Notre-Dame di Parigi. A Milano si conservavano le spoglie dei Re Magi, ma nel XII secolo Federico Barbarossa le ha prese come bottino di guerra e portate a Colonia. Modestamente, ho raccontato questa storia nel mio romanzo 'Baudolino', ma non pretendo di far credere chi non crede.

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