"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

venerdì 11 novembre 2016

Primapagina. 9 “Trump e la buia notte elettorale”.



Da “La Trumpata” di Marco Travaglio, su “il Fatto Quotidiano” del 10 di novembre 2016: (…). Michael Moore, il regista considerato dai nostri fini dicitori un mezzo squilibrato, l’aveva previsto a luglio dopo aver girato in Ohio il documentario Trumpland: “Questo idiota, miserabile, pericoloso pagliaccio part-time e sociopatico a tempo pieno sarà il nostro presidente”. Gli unici che lo ritenevano impossibile ancora l’altra notte, mentre Hillary Clinton colava a picco, sono quelli che sanno sempre tutto e infatti non ne azzeccano mai una. Dal boom dei 5Stelle alla Brexit. Barricati nei loro salotti, redazioni, circoli, terrazze, banche d’affari e cancellerie a parlarsi e a riprodursi fra loro, a dirsi quanto sono educati, democratici e intelligenti, non sanno che faccia ha il loro vicino di casa, figurarsi il loro paese, l’Europa, il mondo. (…). Ora, il fatto che Trump abbia vinto significa solo che governerà gli Stati Uniti per quattro anni, non certo che abbia ragione lui, con tutte le porcate che ha detto e fatto. Quindi non c’è motivo di saltare sul carro del vincitore o fingere di non conoscere Hillary, come si usa da noi. Ma ci sono ottimi motivi per domandarsi perché un tipaccio così impresentabile anche esteticamente sia il nuovo presidente Usa; perché molti che otto anni fa elessero Obama hanno votato per lui; e perché da un bel pezzo analisti, giornalisti e aruspici non ne indovinano una. In democrazia, la maggioranza non ha sempre ragione: ma ha sempre una spiegazione. 1. Sinistra e destra non sono affatto superate, ma non trovano più chi ne incarni i valori. Trump, come B., non s’è mai posto il problema della destra o della sinistra, tant’è che in passato sostenne e finanziò i Clinton e ora prende voti dappertutto. Cercava di parlare al popolo incazzato delle periferie, che in America sono molto più periferiche delle nostre. E, sia pure a suon di rutti e scoregge, ci è riuscito. Quanto ai Democratici, se volevano rappresentare una sinistra sia pur moderata, non avevano che da candidare Bernie Sanders, che magari non parla a tutti gli incazzati, ma a molti sì. La Clinton, establishment a parte, non parla a nessuno. 2. Quando entrambi i candidati sono bugiardi, disonesti e mediocri, il fatto che uno sia donna conta poco, specie se l’esser donna è sopravanzato dall’esser moglie di uno famoso e se otto anni fa l’America fece un salto ben più alto eleggendo un nero. Alla fine la maggioranza sceglie quello che le pare il meno peggio per i propri interessi; il più “nuovo”, cioè il più estraneo al Sistema che ha creato la crisi; il più vicino al mito del self made man, contro colei che ha sempre vissuto di politica sulle spalle della collettività e sul cognome del consorte. 3. Noi italiani dovremmo essere non gli ultimi, ma i primi a capire, perché abbiamo già visto e digerito tutto. Secondo voi chi vince tra un Berlusconi con 10 anni di meno e i capelli color pannocchia, doppiato da Salvini e da Bombolo, e una befana col marito famoso e i testi scritti dalla Picierno e dalla Bignardi? Dài, su. (…). 5. Siccome non tutti i mali (e The Donald lo è) vengono per nuocere, può persino darsi che a noi europei convenga la sua America più isolazionista e meno interventista. Un’America che non si impiccia continuamente negli affari nostri (fino a intimarci di votare Sì a una Costi- tuzione che abolisce il Senato elettivo, al contrario di quella americana) e la pianta di sparacchiare in giro per il mondo con guerre che dovrebbero combattere il terrorismo e invece lo moltiplicano. Quanto agli Stati Uniti, il loro sistema è talmente solido che nemmeno un Trump può devastarlo facilmente: una Costituzione, una Corte Suprema, un Congresso, un equilibrio di pesi e contrappesi che tutela la democrazia anche da presidenti avventurieri e avventuristi. (…).

Nessun commento:

Posta un commento