"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

domenica 24 aprile 2016

Paginatre. 30 “25 di aprile. Per ricordare difendiamo la Costituzione”.



A sinistra. "Deportazione" di Giovanni Torres La Torre.
















Da “25 aprile Festa della Liberazione” di Giovanni Torres La Torre:



Non abbiamo dimenticato i loro nomi,
i colori degli occhi
rimasti nei ritratti di famiglia,
i gesti che cercano soccorso
e le madri nella disperazione di chiamare;
non abbiamo dimenticato
le braccia dei padri
che sottraggono ai calcinacci
delle città devastate
sagome di bambini,
a Palmira, Cobane e altri inferni
di un continente in guerra.
Non possiamo dimenticare
i fili spinati d’Europa,
quelli dei campi di sterminio
e quelli di oggi.

II
Luce di vero oro
e profumo di bel fiore
risplendono ancora
e del tempo glorioso che fece la storia
non abbiamo smarrito le belle parole
liberazione dell’Europa dal nazi-fascismo.
Ma hanno perso il senno
le più tenere vaghezze
che inducevano a parole di ragione,
all’emozione di un saluto
al viso sconosciuto.

III
In questo anniversario
deporremo ancora un fiore
alle Fosse Ardeatine e alle lapidi
dei trucidati di Cefalonia;
a Stazzema e ai muri affumicati di altri genocidi,
in Via Tasso, ai portoni di sinagoghe e conventi
e alla casa dei fratelli Cervi;
a Lampedusa, Idomeni, Lesbo o Malta
o sul Mare Mediterraneo
nel quale si rifugiano le nuove vittime,
in un giorno che ricordiamo ancora
col nome di Festa della Liberazione.

Da “Per ricordare difendiamo la Costituzione” di Norberto Bobbio riportato dal quotidiano la Repubblica del 23 di aprile dell’anno 2015, tratto da “Eravamo ridiventati uomini. Testimonianze e discorsi sulla Resistenza in Italia 1955-1999” a cura di Pina Impagliazzo e Pietro Polito – Giulio Einaudi editore, Saggi (2015) -: (…). Se noi riandiamo con la nostra memoria a tutti i discorsi che abbiamo fatto sulla continuità della Resistenza e sulla necessità di mantenere vivo lo spirito della Resistenza anche là dove i problemi erano ormai molto diversi, e imprevisti, ciò che costituisce un po’ il filo rosso che li tiene insieme è il costante richiamo alla indissolubilità tra spirito della Resistenza e lealtà costituzionale, e quindi la fedeltà verso i principi che la Costituzione aveva stabiliti come base per lo sviluppo della democrazia in Italia. Questa fedeltà si è mostrata per molti anni nella richiesta che noi della Resistenza abbiamo fatto perché la Costituzione fosse attuata, perché fosse colmato il divario tra i principi che la carta costituzionale aveva stabilito e la realtà sociale e politica del paese. (…). In questi ultimi anni sembrava che questa battaglia per l’inadempienza costituzionale fosse stata vinta. [...]. Lo diciamo apertamente e energicamente a tutti coloro cui sta ancora a cuore la sorte della democrazia in Italia: la rottura del patto costituzionale rappresenterebbe la fine del periodo storico ispirato agli ideali della Resistenza, significherebbe che l’Italia della Resistenza ha cessato per sempre di esistere. [...]. L’unica Resistenza che oggi c’interessa, e che anzi ci è quanto mai necessaria, è quella che vive nel cuore, nel ricordo e nelle speranze, dei compagni che l’hanno combattuta sul serio, e che sono pronti a ricombatterla qualora il fascismo dovesse impadronirsi ancora una volta del potere. (…).

2 commenti:

  1. Carissima Franca, grazie. Non è usuale nei nostri disattenti giorni augurare un "buon 25 aprile". Qualcuno dirà che è fuori moda. Io dico solamente che è fuori dal costume di un popolo, che è fuori dalla sua "Memoria". Grande e pesante come un immenso fardello è l'eredità che la "Liberazione" ci ha lasciato. E noi, da imprevidenti o per un altro accidente, l'abbiamo dissipata. Stamane sul lungomare della mia città sono andato all'annunciato radunp dell'A.N.P.I. Che squallore, Franca mia! Di quella meritevole, grande assosiazione si notava il piccolo banchetto per le raccolte e nulla altro. Al vento garrivano invece le bandiere del PD. Ma c'era pure chi copriva il suo corpo con le bandiere del P.C.I. Ma lo faceva in disparte, come per non disturbare. La scena mi ha colpito rendemdomi, in un giorno così radioso come dovrebbe essere quello della "Liberazione", triste nel più profondo di me stesso. Comunque, Franca, voglio dirti ancora grazie per il tuo pensiero. Saluti fraterni. aldoettore

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