"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

venerdì 14 febbraio 2014

Storiedallitalia. 40 Consultazioni carnascialesche.



Divertitevi un po’ anche Voi. In anticipo forse sugli schiribizzi carnascialeschi ma questo è un paese disastrato, che vive in un perenne clima carnascialesco. Per (de)merito di chi? Soprattutto, esclusivamente per responsabilità storiche della politica e dei suoi interpreti da avanspettacolo. La notizia del giorno è: dimissioni dell’ineffabile primo ministro. Con un altro personaggio che ne risulta al contempo vittorioso, ché al momento pare difficile assai stabilire vittorioso fino a quando. E nello spirito dell’imminente carnevale mi sono divertito a sezionare, come un esperto cerusico, l’articolo di Marco Travaglio pubblicato su “il Fatto Quotidiano” del 13 di febbraio. Titolo del “pezzo”: “Pacco di coalizione”. Mi ci sono divertito innanzitutto leggendolo; uno spasso. Ma poi, come quel benemerito cerusico di cui dicevo, mi sono impegnato a separare l’Enricoletta-pensiero dal Matteorenzi- pensiero. Lasciando però la cronologia dei profondissimi pensieri dei due prosatori d’avanspettacolo. Se vi soccorre la pazienza provate a rimettere in ordine cronologico le solenni dichiarazioni  dei due ricreando la “miscellanea” originale. Buon divertimento. Pensando sempre ed amaramente che “lor signori” sono i detentori del potere.

Quadro primo. L’Enricoletta-pensiero. “Io sono qui, stradeterminato, concentrato e straimpegnato a non farmi bloccare da veti e a non galleggiare, ma ad attuare il nostro programma per dare una svolta” (E. L., 8-9-2013). “Senza Berlusconi, governo più forte e più coeso” (E. L., 27-11). “Col nuovo segretario del Pd lavoreremo con un fruttuoso spirito di squadra” (E. L., 8-12). “Io e Matteo andremo d’accordo” (E. L., 13-12). “Renzi e il Pd possono diventare il motore del nuovo inizio del governo” (E. L., 15-12). “L’attesa di tensioni nei rapporti fra Renzi e il sottoscritto è fuori luogo” (E. L., 20-12). “La fase 2 del governo partirà entro il 20 gennaio” (E. L., 7-1-2013). “Io e Renzi abbiamo una gran voglia di applicarci. C’è il contratto di coalizione da costruire. Insieme aiuteremo il Paese. Con Matteo ce lo siamo ribadito, c’è moltissima sintonia” (E. L., 11-1). “Mi fido di Renzi, lavoreremo bene: sì alla svolta, il cambio di passo ci sarà” (E. L., 12-1). “Sono d’accordo con Renzi sulla necessità di un nuovo inizio, anche se dissento dal suo giudizio sul governo” (E. L., 16-1). “Sono pronto a un nuovo governo, un Letta-bis” (E. L., 18-1). “Mi pare che Renzi vada nella direzione giusta” (E. L., 3-2). “Dobbiamo aggredire i problemi con grande forza ed efficacia e anche rapidità. Non intendo certo galleggiare” (E. L., 6-2).
Quadro secondo. Il Matteorenzi-pensiero. “Noi vogliamo che il governo arrivi alla fine del proprio percorso con convinzione e saremo i più leali a dare una mano al tentativo di Enrico Letta” (M. R. 24-11). “Da mesi leggo sui giornali che Renzi vuole il posto di Letta: se avessi ambizioni personali, avrei giocato un’altra partita, non mi sarei messo a candidarmi alla segreteria del Pd” (M. R., 3-12). “Voglio cambiare l’Italia, non cambiare il governo” (M. R., 8-12). “Punto a far lavorare il governo, non a farlo cadere. Enrico ci ha chiesto un patto di coalizione e io sono d’accordo” (M. R. 10-12). “Tutto il Pd aiuterà Enrico nel semestre di presidenza europea” (M. R., 15-12). “Per il 2014 il premier è e sarà Enrico Letta” (M. R., 22-12). “Nessuna intesa fra Letta, Alfano e me. Non voglio assolutamente essere accomunato a loro, integrato come in uno schema: io sono totalmente diverso, per tanti motivi. Ma non ho alcun interesse a mettere pedine e scambiare caselle” (M. R., 29-12). “Enrico non si fida di me, ma sbaglia: io sono leale” (M. R., 12-1). “Mi ricandido a sindaco di Firenze, non voglio fare le scarpe a Letta. Il governo andrà avanti fino al 2015” (M. R., 7-1). “Il governo Letta deve lavorare per tutto il 2014” (M. R., 13-1). “Il governo ha fatto poco, e uso un eufemismo” (M. R., 14-1). “Creiamo un hashtag ‘enricostaisereno’, nessuno ti vuole prendere il posto, vai avanti, fai qual che devi fare, fallo” (M. R., 18-1). “Le riforme non devono essere a rischio, il governo è il governo Letta, io faccio un altro mestiere” (M. R., 23-1). “La staffetta Letta-Renzi non è assolutamente all’ordine del giorno. Se Enrico ha fretta di fare il rimpasto lo dirà e lo farà lui. Io, sia chiaro, sto fuori da tutto” (M. R., 5-2). “Se Letta ritiene che ci siano cambiamenti da apporre, affronti il problema nelle sedi politiche e istituzionali, indichi quali e giochiamo a carte scoperte” (M. R., 6-2). “Tanti dei nostri dicono: ma perché dobbiamo andare a Palazzo Chigi senza elezioni? Ma chi ce lo fa fare? E ci sono anch’io tra questi, nessuno di noi ha chiesto di andare al governo” (M. R., 10-2). (…).

È che sia l’Enricoletta-pensiero che il Matteorenzi- pensiero rappresentano il vuoto più assoluto della politica. Sembra che tutte le cose in natura abbiano paura del “vuoto”. Solamente nel più carnascialesco dei paesi dell’intero globo terracqueo il “vuoto” è strumento della politica. Anzi dell’”antipolitica” che è al potere. Ché solo in un paese carnascialesco potrà accadere che un condannato in via definitiva per frode fiscale si appresti a partecipare alle prossime consultazioni per la formazione del nuovo governo. Il “carnevale” non finisce mai!

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