"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

venerdì 25 ottobre 2013

Storiedallitalia. 33 L’extraterrestre, i fagiolini ed il potere.



Se un giorno lontano, lontanissimo si spera, ci sarà l’extraterrestre di turno che avrà la voglia, dopo un lungo, lunghissimo navigare per gli spazi sconfinati del cosmo, di capire la complessità ridicola ed invereconda di un disastrato, scomparso paese sul quale si sia perigliosamente posato; e se quel giorno quell’extraterrestre avrà da cogliere la fortunata coincidenza di poter compulsare, come rapito da un mistero profondo, i testi giusti alla bisogna; solamente allora si sarà resa opera meritoria alla memoria cosmica che tutto conserva anche oltre la sopravvivenza dei pianeti e dei corpi celesti conosciuti. Anche oltre la sopravvivenza delle stesse misere creature viventi che quelle vicende provarono ignominiosamente a scrivere e che il tempo avrà avuto la bontà e l’accortezza di cancellare per sempre. Solo che le fortunate coincidenze abbiano a porre sotto lo sguardo attento di quell’extraterrestre il documento giusto, l’incunabolo prezioso che disveli misteri e segreti di un mondo immondo che si spera – a quel tempo - non sia sopravvissuto all’arrivo di quel volenteroso e coraggioso navigatore degli spazi cosmici infiniti. E se del cartiglio fortunosamente sopravvissuto all’usura del tempo ed alle alterne vicende quell’extraterrestre, venutone fortunosamente in possesso, avrà lo spirito tollerante, vasto e libero di penetrarne il senso più segreto, avrà modo di rendere servigi preziosissimi alla scoperta ed al disvelamento di quella (in)civiltà scomparsa meglio ed ancor più se avesse compulsato di seguito tante, tantissime altre più paludate pubblicazioni che, dalle polveri di quelle rovine, avessero la fortuna di rivedere la luce della novella stella sorta per illuminare la novella vita. Ed a quell’extraterrestre non resterebbe, se le fortunose coincidenze gli dessero tra gli arti suoi per l’appunto i testi giusti, che affondare gli organi suoi della visione per carpirne senso e mistero della pochezza di quel mondo fortunatamente scomparso. E tra abrasioni e lacerazioni del sopravvissuto cartiglio avrebbe modo di leggere quanto il misterioso estensore veniva in un tempo lontano, disperatamente, a vergare: Gli annali dell'autunno 2013 (autunno per nulla "caldo", anzi decisamente  "indifferente") ricorderanno uno dei migliori esempi di giornalismo investigativo italiano degli ultimi anni. La signorina Francesca Pascale di Fuorigrotta (Napoli), appena 28 anni, agendo sotto le spoglie di fidanzata ufficiale di Silvio Berlusconi, condusse infatti una pericolosa inchiesta, alla fine della quale divulgò al grande pubblico che l'economato di Palazzo Grazioli - il palazzo del Potere per antonomasia: il palazzo dei festini, del lettone, degli accordi e dei tradimenti politici - pagava i fagiolini 80 euro al chilo. Riscontrato, secondo i dettami del giornalismo, che i fagiolini a Roma si potevano comprare, nei diversi mercati a un prezzo variabile tra i tre e i dieci euro al chilo, considerato anche un possibile sovrapprezzo per il trasporto a domicilio, il prezzo finale risultava decisamente anomalo. Questa la clamorosa denuncia, che presenta aspetti paradossali e suggestivi allo stesso tempo, di cui sicuramente la magistratura si vorrà occupare, essendo evidente la notizia di vari possibili reati, non ultimo - lascia intendere la Pascale - la circonvenzione di incapace. L'inchiesta ben si inserisce nello spirito del tempo. Non è sfuggito a nessuno che l'affare dei fagiolini cade in un momento particolare della vita politica: Silvio Berlusconi, l'utilizzatore finale dei fagiolini stessi, è stato infatti condannato definitivamente per una frode fiscale colossale, ancorché in massima parte prescritta. Il Senato sta discutendo se espellerlo, proprio per questo motivo. Quello che lo riguarda come uomo pubblico, ora però lo investe anche nella sfera dell'economia domestica. Come avviene il ricarico del prezzo dei fagiolini? C'è un Frank Agrama anche nella filiera alimentare di palazzo Grazioli? Quanti fagiolini si mangiavano nelle cene eleganti? Berlusconi mangia fagiolini sovrastimati a sua insaputa? Ma come poteva non sapere? E quanto costa, a noi contribuenti, il fagiolino d'oro di Palazzo Grazioli? La «fine di un ventennio» può avere accelerazioni tragiche (speriamo di no), ma anche rivelare virtù nascoste nel popolo; la vicenda di Francesca Pascale, una donna del popolo che, per amore del suo uomo, sfida il pericolo come l'ancella fedele nella reggia di Ulisse infestata dai Proci, è lì a dimostrarci che ci si può sempre riscattare e tornare a sperare. E fa, naturalmente riscoprire la bontà del tempo antico. Si era appena dopo la fine della seconda guerra mondiale e al Quirinale, il massimo dei palazzi del potere, sedeva un integerrimo presidente, Luigi Einaudi. Questi, una sera, invitò a cena un gruppo di giornalisti e la servitù, per dessert, portò in tavola un piatto di pere, di grandi dimensioni. Il presidente ne prese una e fece: «Troppo grande per me, qualcuno ne vuole metà?»; disse di si lo sceneggiatore Ennio Flaiano, al quale venne depositata nel piatto la sua metà. Erano tempi di grande frugalità. Poi, come ricorda Flaiano, cominciò «l'era delle pere indivise». Ché, a conclusione del “divertissement” procuratomi dalla lettura dianzi proposta e contenuta nel fantasioso cartiglio, mi corre l’obbligo di rivelare nome e cognome dell’esistente estensore della stessa – lettura intendo dire -, ovvero di quell’Enrico Deaglio che con competenza e passione ha affidato alle pagine del Venerdì di Repubblica del 18 di ottobre ultimo il Suo pezzo che per titolo ha “E l'affare dei fagiolini mise a soqquadro il palazzo del Potere”. Per l’appunto.

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