"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

martedì 9 aprile 2013

Cronachebarbare. 9 La politica del “Bagaglino”.



Quadro primo. L’altro ieri. Andante moderato.

“Berlusconi disprezza i principi della nostra democrazia, offende la Costituzione, ha in mente una forma moderna di autoritarismo: non vuole governare, vuole essere il padrone dell’Italia. Non è il momento della delusione, dell’astensione: non dobbiamo tradire i nostri padri”. Debutto da segretario Pd il 21 di febbraio dell’anno 2009.

“È il momento in cui tutti gli italiani che credono nei valori condivisi della Costituzione, dall’antifascismo alla Resistenza, comincino una lunga battaglia per difendere la democrazia italiana”. Il 22 di febbraio dell’anno 2009 nella natìa Ferrara.

Quadro secondo. Ieri. In crescendo.

“Non può esserci un nuovo governo sostenuto da avversari”. Il 3 di agosto dell’anno 2012.

“Non diciamo a Casini di entrare nel centrosinistra, ma un percorso comune serve al Paese perché non ci saranno, dall’altra parte, il Ppe spagnolo o la Cdu tedesca, ma Berlusconi e la Lega”. Il 31 di agosto.

Quadro terzo. Oggi. L’inesorabile.

“Ingroia dice di chiudere la porta a noi, ma la apre alla destra, perché col Porcellum ogni voto sottratto al Pd è un voto regalato a Berlusconi e Lega”. Il 19 di gennaio dell’anno 2013.

“Ai tanti italiani giustamente arrabbiati e delusi dalla politica, che magari votano Grillo o Ingroia, diciamo che non è il momento di sprecare un voto, che potrebbe essere determinante per tornare a far vincere la destra e Berlusconi. Un rischio troppo alto”. Il 25 di gennaio.

“Le parole di Berlusconi sono una vergogna e un insulto alla storia e alla memoria. Chieda scusa agli italiani”. A proposito del “fascismo buono”. Il 27 di gennaio.

”Sono vent’anni che Berlusconi imbroglia gli italiani”. Il 4 di febbraio.

“A ogni persona di buonsenso dovrebbero venire i brividi solo a pensare a una sua vittoria: spread alle stelle, derisione nel mondo, ripercussioni in Europa, abuso totale di ogni regola… uno scenario fanta-horror, l’Italia una specie di Gotham City”. Il 5 di febbraio.

“Ogni voto tolto a Bersani rischia di far vincere Berlusconi, Calderoli, La Russa. È un incubo che si evita solo col voto al Pd”. Il 20 di febbraio.

“Se non avessimo la maggioranza, ci porremo il tema di un allargamento della maggioranza, ma mai alla Lega e Berlusconi”. Il 22 di febbraio.

“Con Berlusconi non facciamo intese”.  Il 17 di marzo.

“Non c’è dirigente, parlamentare o iscritto al Pd che non capisca che non esistono le condizioni politiche per un governo sostenuto da noi e Pdl”. Il 24 di marzo.

Quadro quarto. Domani. La piroetta.

“Non resta che uscire dall’incomunicabilità e abbandonare questo complesso di superiorità, molto diffuso nel nostro schieramento, per cui pretendiamo di sceglierci l’avversario. Ci piaccia o no, gli italiani hanno stabilito che il capo della destra è ancora Berlusconi. È con lui che bisogna dialogare”.

Dichiarazioni rese alla stampa dal molto onorevole Dario Franceschini  e riportate in “Francesconi” di Marco Travaglio, su “il Fatto Quotidiano” del 9 di aprile 2013. Ci risiamo! E gli elettori non contano nulla?

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