"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

venerdì 5 ottobre 2012

Storiedallitalia. 25 La “mediana”.



Leggete questa “boutade”, non nel senso di arguta ma nel senso di paradossale, riportata in “Lodo Longo” di Marco Travaglio su “il Fatto Quotidiano”: “Per me può stare in Parlamento anche un condannato definitivo. Il Parlamento dev’essere la rappresentazione mediana del popolo che rappresenta: perché dovrebbe essere migliore?”. Se vi dovesse spingere la curiosità di scoprire – mica per capire, poiché è impossibile – il significato di “mediana” nelle scienze statistiche vi propongo una mia personale ricerca condotta su Wikipedia – solamente con un’abile mossa di “copia-incolla”: In statistica descrittiva, data una distribuzione X di un carattere quantitativo oppure qualitativo ordinabile (ovvero le cui modalità possano essere ordinate in base a qualche criterio), si definisce la mediana (o valore mediano) come il valore/modalità (o l'insieme di valori/modalità) assunto dalle unità statistiche che si trovano nel mezzo della distribuzione.- È quanto sia riuscito a trovare sull’arcano termine. Che mi rimane del tutto incomprensibile. È che il fine dicitore sicuramente ne ignora il significato più intrinseco. Voglio comunque alleggerirvi la sensazione di disfatta e di fastidio che l’arcano termine avrà di sicuro esercitato anche su di voi. Raccontandovi un fatto realmente accadutomi. Al tempo della  mia attività di insegnante. Avevo a quel tempo una ragazzetta che, come suol dirsi, si beveva le mie parole. Anzi, attività inconsueta nella scuola dell’oggi, annotava e trascriveva le parole bevute con una precisione che aveva dello straordinario. In parole poverissime quella ragazzetta, tra gli undici ed i tredici anni, riusciva a prendere appunti. Prendere appunti! A scuola! I suoi quadernetti erano pieni di parole ed espressioni bevute nel corso delle mie lezioni. Questa sua abilità veniva riconosciuta innanzitutto dai suoi compagni di classe che tenevano in gran conto i suoi quadernetti con gli appunti. Avvenne però che un suo appunto sulla “mediana” geometrica nei triangoli – cosa meno assurda della “mediana” statistica – divenisse, nel tortuoso tragitto del suo quadernetto tra i banchi della classe, prima una “meridiana” e poi un “meridionale”, per come ebbi modo di constatare, nel corso di un controllo, sui quadernetti dei suoi compagni di classe. È la storia più bella che io possa raccontare sulla “mediana” anche perché i protagonisti della storia avevano, al tempo, dalla loro parte la scusante di una giovine, innocentissima età. La “mediana” del nostro ha vergognosamente ben altri significati. Ce li rivela sempre l’argutissimo Marco Travaglio: Forse al nostro principe del foro sfugge l’etimologia di “elezione”, che deriva da “eligere”, cioè selezionare, possibilmente il meglio. Se lo scopo fosse riprodurre in scala la società, anziché eleggerli, tanto varrebbe sorteggiare i parlamentari tra le varie categorie, comprese quelle criminali. Ed è questa una semplicissima lezione di educazione civica. Che la si riserva solamente ai ragazzetti della mia storia della “mediana” geometrica. Mi sorge una convinzione fortissima: che sarebbe il caso di rimandare alle lezioni di educazione civica l’intero corpo d’antipolitica che governa la cosa pubblica nel bel paese. Continua il graffiante racconto di Marco Travaglio: Anni fa, a Milano, imperversava una gang di cileni dediti al borseggio sui mezzi pubblici. Un giorno ne fu arrestato e processato uno. Il giudice gli chiese di declinare le generalità e gli domandò che lavoro facesse per vivere. Il tizio rispose: “Rubo i portafogli ai passeggeri degli autobus”. Il giudice replicò che quello era un reato, non un lavoro. Lui però insisté: “I miei amici mi hanno convinto a lasciare il Cile e a raggiungerli qui in Italia proprio perché mi hanno assicurato che avrei potuto guadagnare bene borseggiando la gente, sennò non sarei venuto”. Ove il brillante notista ci rivela l’identità del “nostro principe del foro”: Non sappiamo se il suo difensore fosse il professor Longo, ma se lo sarebbe meritato. Perché i due, a loro insaputa si capisce, ragionano esattamente allo stesso modo: rubare è un lavoro come un altro e i ladri han diritto di eleggere i loro bravi rappresentanti in Parlamento come qualunque altra categoria (…). Trattasi in effetti del sen. avv. Piero Longo, difensore dell’uomo di Arcore. Colto nella impreparazione più completa nella pur semplice disciplina dell’educazione civica. Che ne saprà mai della “mediana” nella statistica descrittiva? E della “mediana” nei triangoli? Avrebbe continuato a scriverla, nei suoi appunti, nel modo giusto o l’avrebbe trasformata in “meridiana” o addirittura in “meridionale”’? A questo punto è bene pensare che tutto sia possibile in questo mondo storto. Conclude Marco Travaglio la Sua fatica: (…). Per combattere l’astensionismo dilagante è poi consigliabile dare adeguata rappresentanza a categorie criminali colpevolmente neglette nell’attuale panorama parlamentare: se le Camere pullulano di esperti in corruzione, concussione, truffa, peculato, frode fiscale, falso in bilancio e mafie varie, non si vede perché trascurare i legittimi interessi di ricettatori, ladri di bestiame, rapinatori di banche (da non confondere con i banchieri), profanatori di tombe o bracconieri. E chi sono, figli di un dio minore? Fra l’altro, diversificando le tipologie penali, aumenterebbe di gran lunga le probabilità di una rapida approvazione della legge anticorruzione. La “legge anticorruzione”, ovvero la fatica di Sisifo. Che, per come ce la descrive il grande Omero - "E poi Sisifo vidi, che spasmi orrendi pativa che con entrambe le mani spingeva un immane macigno. Esso, facendo forza con ambe le mani ed i piedi su su fino alla vetta spingeva il macigno, ma quando già superava la cima, lo cacciava indietro una forza. Di nuovo al piano così rotolava l’orrendo macigno. Ed ei di nuovo in su lo spingeva e puntava; e il sudore scorrea pei membri e via gli balzava dal capo la polvere" – è la fatica di chi vuol compiere impresa lodevole e degna da ricordarsi. Questo avviene amaramente al tempo del “legno storto” dell’”antipolitica” che è al potere.

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