"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi

"Il bruco (2017)". Foto di Aldo Ettore Quagliozzi
"Il bruco" (2017). Nikon Coolpix P900. Foto macro. Stato larvale della falena diurna "Macroglossum stellatarum" volgarmente detta "sfinge colibrì".

mercoledì 11 aprile 2012

Storiedallitalia. 10 Lo scandalo è questo.


 Come per il don Giovanni dissoluto di Mozart, anche per i dissoluti della politica del bel paese l’aria del don Giovanni ci soccorre in parte, con la gradevolezza delle sue note, a stemperare la pesantezza dell’aria fetida che si respira attorno. “Madamina, lo scandalo è questo”, aggiornando l’agile libretto di Lorenzo Da Ponte. Quasi 20 anni addietro – 1993 - il cosiddetto “popolo sovrano” si esprimeva sul referendum abrogativo per la cancellazione del “finanziamento pubblico ai partiti” che era stato introdotto nell’ordinamento repubblicano dalla cosiddetta legge Piccoli n. 195 del 2 di maggio dell’anno 1974. La proposta di Flaminio Piccoli (DC) venne approvata in soli sedici giorni dall’arco costituzionale quasi al completo, ad eccezione del Partito Liberale Italiano. Questo detto solo per la memoria. Il referendum, promosso dai radicali, nell'aprile dell’anno 1993 registrò il 90,3% dei voti espressi a favore dell'abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti, nel clima di sfiducia generato dallo scandalo di Tangentopoli. Ma l’italica fantasia non ha limiti. Nella perversione, almeno. Tutti d’accordo, prontamente si escogitava una trovata nuova, ovvero la introduzione dei cosiddetti "rimborsi elettorali" che nello stesso mese di dicembre dell’anno del referendum il parlamento, “a sua insaputa”, aggiornava, con la legge n. 515 del giorno 10, una già esistente legge sui rimborsi elettorali, definiti “contributo per le spese elettorali”. Una sempre più pingue distribuzione di risorse, senza rendiconto alcuno, essendo i partiti politici italiani considerati soggetti privati. Ha scritto Eugenio Scalfari nel Suo editoriale della Pasqua che ha per titolo “Il ritratto di un paese tra Padania e Wall Street”: “(…). La lebbra del clientelismo e l'analfabetismo leghista collocano la società civile del nostro Paese ad un livello ancora più basso del già bassissimo livello della classe politica. E l'antipolitica ne è il segnale. Esiste una parte del Paese che, disgustata da quanto ha visto e vede attorno a sé, è da tempo mobilitata per un rinnovamento profondo, per riforme strutturali e per un mutamento radicale di abitudini e di modi di pensare. L'emergenza della crisi economica si è sovrapposta a questa situazione, ma in un certo senso ha risvegliato le persone perbene che sono ancora numerose in tutti i ceti e su tutto il territorio. Questo risveglio le preserva dal rifugiarsi nell'indifferenza. Il destino della nazione è affidato a loro, alle loro capacità di curare un Paese gravemente ammalato, invecchiato, inutilmente ribellista, anarcoide e corrotto. (…).”. Ecco il punto. Una parte grossa della cosiddetta società civile non può nascondersi dietro il dito. Essa, con punte di allarmante disincanto e di irresponsabile disimpegno, diviene di conseguenza la tollerante compartecipe dello scandalo. Il quotidiano la Repubblica dell’8 di aprile ha documentato, nel suo dossier “La riforma” a firma di Liana Milella, uno scandalo che farà forse scolorire tutti gli altri scandali dell’italico vizietto della malversazione – recita il dizionario Sabatini-Coletti: [mal-ver-sa-zió-ne] s.f. Reato a danno dello Stato commesso da chi, avendo ottenuto contributi pubblici per finalità di interesse generale, li distrae o li usa indebitamente; estens. qualsiasi appropriazione illecita o uso illegittimo di denaro o beni amministrati per conto di altri -. Di seguito se ne trascrivono, di quel dossier, i dati più salienti.

1- Lo squilibrio tra spese e rimborsi – Lettura dei dati. I valori sono espressi in migliaia di euro – Rapporto tra Spese riconosciute/Finanziamenti statali nel periodo 1994/2008  - In parentesi il Rapporto percentuale tra finanziamenti elargiti magnanimamente e spese sostenute.

Politiche 1994     36.264/49.917    (129,4%)
Europee 1994     15.595/23.458     (150,4%)
Regionali 1995     7.073/29.722     (420,2%)
Politiche 1996    19.812/46.917     (236,8%)
Europee 1999     39.745/86.520     (217,7%)
Regionali 2000   28.673/85.884     (299,5%)
Politiche 2001    49.659/476.445   (959,4%)
Europee 2004     87.243/246.625   (282,7%)
Regionali 2005   61.933/208.380   (336,5%)
Politiche 2006  122.874/499.645   (406,6%)
Politiche 2008  110.127/503.094   (456,8%)

2- Elezioni politiche dell’anno 2008 – Elargizioni ai partiti - Valori espressi in milioni di euro - Rimborsi elettorali/Spese sostenute.

Pdl 206,5/53,7;  Pd 180,2/18,5; Lega Nord 41,4/2,9; Udc 25,7/15,7; Idv 21,6/3,4.

In quel di C*** si svolgeranno nel mese di maggio i rituali democratici del voto. Si dovrà eleggere il nuovo sindaco. L’aria che si respira non è delle più promettenti. Lo sconforto è grande. Generale. La confusione regna sovrana. Il disorientamento non lascia spazi che siano ad un racconto della realtà politica locale e/o nazionale che abbia un pizzico di credito. Lo scandalo è questo. Lo scandalo è aver lasciato che i druidi ed i sacerdoti tutti della politica uccidessero la democrazia. “Madamina, lo scandalo è questo”. C’è in giro una risolutezza nuova: disertare le urne. Non farsi compartecipi di quei rituali che hanno mitridatizzato tante coscienze. È l’inevitabile risvolto della amarissima storia. Ed a proporsi in tali atteggiamenti sono soprattutto loro, i giovani. La democrazia muore così.

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